Carte, fascicoli e un'amicizia?

A William non dispiaceva affatto fare il vigile del fuoco, infondo era una di quelle poche persone al mondo che amava ciò che faceva, ama il lavoro che era arrivato a fare, infondo non è una cosa cosi scontata, molti si ritrovano ad aver e un lavoro che non apprezzano fino in fondo, chi per un motivo, chi per l'altro, molti a credere che tutti amino il lavoro che stanno facendo, ma è una rarità. Certamente quel che vedeva raramente poteva esser qualcosa di bello, qualcosa che poteva portare gioia; ma infondo, non era tutto luce, infondo non era tutto cosi totalmente meraviglioso, la vita è fatta sia di alti che di bassi, e Will lo sapeva perfettamente, anche se lui aveva vissuto con più bassi rispetto, ad altri, ma questo è un'altro discorso.
Molte persone quando pensano ai vigili del fuoco pensano solamente agli uomini e donne che spengono incendi, che tirano fuori le persone dagli ascensori, che salvano le persone dai crolli di alcuni edifici, oppure la cosa più divertente "il gattino intrappolato sopra il tetto". Non gli era mai capitato di salvare un gattino su di un tetto, o meglio, si era accaduto ma non in servizio, non era una cosa che accadeva cosi spesso, i gatti sapevano salvarsi se erano nella loro completa capacità. Il fatto era uno, molti avevano un'idea leggermente limitata per quanto riguardava la figura del vigile del fuoco, e non molti pensavano che dovessero avere a che fare costantemente con il distretto di polizia, oppure con gli ospedali.
Spesso ad William non piaceva molto l'idea di dover avere a che fare con alcuni poliziotti, cioè in alcuni casi si trovava ad avere a che fare con persone che si credevano un po troppo superiori per i suoi gusti; certo in alcuni casi erano persone che avevano studiato più di lui, ma questo non dava loro il diritto di comportarsi in quel modo, a era il capo reparto, quindi si, aveva lui quel compito, e doveva affrontare quelle persone. Non che avesse totalmente qualcosa contro loro, o meglio era una cosa molto antica, erano stati i suoi colleghi a spiegargli che i conflitti tra i poliziotti e i pompieri erano conflitti antichi, che erano nati non sapevano nemmeno loro in che modo.
Era mattina, e il turno era iniziato alle 6, come ogni volta che faceva il turno di giorno, e doveva recarsi al distretto di polizia per portare le sue dichiarazioni riguardante un'incidente stradale accaduto proprio la mattina presto; in alcuni casi i poliziotti che arrivavano sul posto ""rimproveravano" i vigili, perchè questi "compromettevano" le prove, come se fosse semplice agire senza compromettere tutte le prove possibili ed immaginabili, l'importante era salvare le persone vero? Era quello il fondamentale.
Con i suoi pantaloni da lavoro, scarpe, e con la giacca legata in cintura, e la semplice t-shirt l'indossò entrò al distretto, mentre molti sguardi, che lui conosceva, iniziarono a puntarsi su di lui. Si sedette, perchè gli chiesero di aspettare perchè avevano altre cose da fare, e cosi iniziò a tamburellare con le dita sul fascicolo che aveva in mano e sulla sedia, in attesa.

Infondo come poter dar loro torto, era vero, era assolutamente vero che WIlliam non si era dedicato molto agli studi come aveva fatto un qualsivoglia poliziotto o detective, forse se solo avesse potuto lo avrebbe fatto, se avesse preso delle decisioni diverse avrebbe potuto anche lui seguire quel cammino, infondo non erano i detective che aiutavano molto di più le persone rispetto ai vigili del fuoco?Ma in realtà non rientrava nelle sue possibilità, non era un suo desiderio nascosto quello di divenire un detective, aveva seguito quel che voleva. Chissà come sarebbero andate le cose se avesse dedicato un po della sua vita allo studio, forse non si sarebbe ritrovato in quel momento in quella precisa stazione di polizia con un'abbigliamento da vigile del fuoco.
Era divenuto vigile del fuoco solamente quand'era giunto finalmente ad Hyperion Heights, quindi non poteva sapere se il comportamento di odio e rivalità tra i due distretti esisteva in ogni città, ma di una cosa era certo: fino a quel momento aveva incontrato solamente poliziotti e Detective con cui non voleva avere molto a che fare, che preferiva vederli il minimo tempo possibile, perchè davvero riuscivano a fargli saltare i nervi, e questo voleva dire km in aggiunta alla sua corsa post lavoro.
Osservò le proprie dita che tamburellavano, dita che possedevano alcuni graffi sulle mani, e leggermente callose, negli anni prima di divenire vigile del fuoco aveva fatto il muratore e questo aveva compromesso un po lo stato delle sue mani rendendole particolarmente ruvide; di certo il suo lavoro successivo non ha aiutato a trasformare le sue mani in dolci e delicati petali di rosa, e cosi doveva accontentarsi di quel che aveva.
Sicuramente avrebbe preferito trovarsi in un'altro posto, ovunque, probabilmente anche in mezzo all'oceano, da solo, perduto, piuttosto che stare li ad aspettare un'altro detective con cui parlare, un'altro che lo avrebbe criticato dall'inizio alla fine per i modi di fare dei suoi colleghi. A volte davvero si domandava cosa avessero in mente quegli uomini, come pensavano che i pompieri potessero agire senza compromettere la scena. Ma cosa importava di quello che loro dicevano, di quel che loro pensavano? Infondo non dovevano vedersi molto spesso, soltanto quando vi erano particolari cerimonie nella cittadina.
Alzò la testa solamene quando sentì che una voce gli stava rivolgendo direttamente parola, non voleva incrociare sguardi indiscreti, preferiva un po di pace, almeno per un po. Si ritrovò davanti a se un uomo molto alto, biondo e con degli occhi che sembravano di ghiaccio, non aveva mai visto in vita sua degli occhi come quelli, sembravano davvero di ghiaccio, ma non nel senso negativo della cosa. in quel momento William si alzò in quel momento, e quando l'altro uomo si presentò, lo guardò un attimo con dubbio. -Ha detto di chiamarsi Jackson giusto?-.Lo guardò per un'istante, e poi portò il fascicolo dinanzi al petto. <é esattamente quello.> rispose semplicemente. Poi porse la mano. . <piacere di fare la sua conoscenza detective Jackson Overland, io sono William Jackson, e sono uno dei capi reparti dei vigili del fuoco.> il tono era leggero, anche se alla fine era deciso. <lei si chiama veramente Jackson?> ora lo guardò con curiosità, sorridendo divertito

Osservando bene quell'uomo, William vedeva qualcosa di diverso, o meglio, vedeva che non era esattamente come i suoi colleghi che aveva incontrato in precedenza, aveva un qualcosa di più, come dire, era più comprensivo? Sembrava che non desiderasse accusare cosi da un momento all'altro William, che non fosse li pronto a cercare un cavillo per poter dire che il lavoro suo e dei colleghi era stato svolto in maniera approssimativa. Questo Jack, questo signor William per l'appunto, poteva esser certamente diverso dai suoi colleghi, ma un prematuro giudizio non avrebbe portato a nulla, giusto? <certamente.> rispose subi, avvicinando quei fascicoli al collega poliziotto. <la ringrazio per questa gentile offerta, voglio dire solitamente i suoi colleghi preferiscono appunto le sale interrogatorie per rendere la nostra vicinanza più breve possibile> accennò cosi un sorriso cordiale, per rispondere a quell'atto di generosità che gli era stato dato, atto che lo aveva sorpreso. Lo segui, mentre con qualche cennò, fece un finto saluto a coloro che aveva già incontrato in precedenza, che lo squadravano come se fosse il nemico sceso in campo per cercare un'alleanza impossibile. <lei non può nemmeno immaginare quanto. é un po come per voi, ne avete visti di crimini in vita vostra, ma quando accade è come la prima volta, vedi i loro visi e vedi il dolore e la paura.> Non importava a quanti incidenti automobilistici doveva prestare soccorso, non importava quante vite doveva tirar fuori da luoghi in cui vi erano state delle frane, oppure incendi, tutto era come la prima volta i sentimenti che provava lo distruggevano per alcuni istanti. IN realtà William in alcuni istanti non si ricordava perfettamente quanti casi aveva avuto, non ne era certo, però sapeva che erano diversi.
Si accomodò non appena venne invitato a farlo, osservando ancora il laboratorio. <la ringrazio.> Era strano per William essere in un luogo che poteva esser definito "di Jack" non una sala interrogatori, ma proprio il suo luogo.<sa, sono lieto di sentirle dire questo, non ho mai compreso nemmeno io questo contrasto tra i dipartimenti, con i suoi colleghi non sono mai riuscito a trovarmi bene, forse per quello ogni volta ne mandavano uno diverso.> disse subito. <e si può tranquillamente chiamarmi William, la ringrazio.> sarebbe stato difficile togliere il suo modo di dare del lei a colui che aveva dinanzi a lui, certo era un Detective, ma si era mostrato disponibile al non odio tra i due.
Quando gli fece quella domanda si fermò un attimo a pensare, a riflettere meglio sulla scena che gli si era presentata quand'era giunto. <c'era qualcosa di strano sulla vettura sulla quale si trovava la donna, prima che questa prendesse totalmente fuoco, dopo che eravamo riusciti ad estrarla dalla vettura avevo notato una curvatura in più sulla vettura.> spiegò mentre teneva ancora l'immagine della scena impressa nella mente. <la portiera alla parte del guidatore era ammaccata a causa dell'urto subito con l'altra macchina, ma nella portiera dalla posteriore, dietro al guidatore vi era un'ammaccatura che si poteva chiaramente notare fresca.Come se qualcuno avesse tentato di superarla, ma non aveva visto in tempo la macchina che arrivava dalla parte opposta e quindi ha urtato il lato della macchina, calcolando male lo spazio per rientrare.> nella sua mente si era creato questa strana scena, della donna che perdeva il controllo dell'auto e che l'uomo dalla parte opposta spaventato è andato ad urtare la donna. <lo so, può sembrare un'assurdità, però mi creda, la fuori ci sono persone che quando guidano credono che la strada gli appartengono e non pensano alla sicurezza.> cercò di riprendesi da quella scena che si era formata nella sua mente scuotendo la testa velocemente.