All stories have a fund of truth ...

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    ¶Dalle profondità del Tardis e del cielo;¶

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    Il vero amore non è semplice. Questo le ripeteva sempre David. Tanto quanto le ripeteva che l’avrebbe trovata, ovunque, sempre. Eppure quel giorno non era giunto, non sta volta e Ivy aveva rubato a tutti la loro memoria. Dispersi nel tempo e in ogni attimo vissuto, costretti ad andare avanti con vite distratte che superavano il limite del ridicolo. Ma non le importava questo lei sentiva solo un vuoto profondo nel cuore, un battito costante che nasceva dal suo io più profondo risalendo fin dentro lo stomaco, dritto a quel mezzo cuore che le batteva nel petto. Un cuore accelerava il suo battito quando quel ragazzo dallo sguardo penetrante incurvava le labbra in un sorriso sbozzarono verso di lei. Quell’uomo che non era mai riuscita a conquistare con facilità ma che sentiva suo. David camminava distratto fuori dalla vetrina, fermando il passo per riporre qualcosa in tasca, lei fissava il suo profilo e quello di suo figlio che al suo fianco rideva beffardo di qualcosa che l’uomo aveva sicuramente detto.Cosi simili, cosi uguali, e cosi differenti. Respiri a fondo e volgi lo sguardo altrove giovane maestra. Inclini il tuo viso a cuore e gli occhi stanchi si posano su quei compiti che stai correggendo ma non vedi davvero. Lui che aveva scelto un altra via, con le tue scelte ponderate, con la tua vena impulsiva in parte sommersa da memorie non tue, a volte sembravate vivere dentro un film. Perché quella donna aveva scelto quel tipo di vendetta e tu quando ti eri resa conto della tua perdita?Come puoi perdere qualcosa che non hai mai avuto ma che il tuo cuore ritiene suo?E respiri, la mano destra scivola sulla tua fredda fronte e la massaggia, come se la testa ti dolesse sul serio, come se tentasse di svegliarsi. Il ricordo di un profumo deciso , di una pelle calda, mai vissuta, appartenuta ad un altra vita. Il caffè resta fermo, accanto alla tua mano, dentro un bicchiere poliestere che lo man tiene caldo. Ma quel calore a te non giunge. Cade la pena, scivola sui fogli sparsi davanti a te, come origami incompleti che ti osservano giudicandoti. Scuoti il capo Mary, ti ricomponi e torna quel sorriso dolce che persiste ancora un po sulle tue rosee labbra. Sollevi il viso, fissi la vetrina ma lui è già sparito, rapido come un filo di vento la mattina.Rimani basita, perplessa, poco tempo prima una bambina dai capelli corvini come i tuoi, ma la pelle baciata dal sole ti aveva contattata, doveva essere una delle tue allievi e ti ha sorriso. Una parola distinta tra le labbra, l’hai letta: Biancaneve. Cosa che ti ha lasciato al quanto stupita, eppure sapevi che le favole erano uno specchio di speranza, e ai bambini faceva bene ascoltarle, raccontarle, chiudi distratta i libri, ripensando a quell’incontro di sfuggita.La meraviglia nei suoi occhi, il calore, come di un affetto lontano avevano risvegliato in te una sensazione profonda, familiare.
    « Sto impazzendo.Troppo lavoro Mary, troppo… »
    Sospiri con un sorriso leggero sulle labbra, desiderosa di incontrare ancora quello sguardo, di ascoltare la giornata di tuo figlio, di vederlo diventare un uomo ad ogni passo. E bevi un lungo sorso di caffè mentre scende il pomeriggio e alcuni raggi caldi filtrano fino all’interno del luogo.
    However big, however small … Let me be part of it all…Share your dreams with me
    Mary Margaret Blanchard(Snow White) x sheet
    Buono x sposata x Maestra
    by psiche
     
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    21 febbraio 1992
    face: rose reynolds
    "Conosci Robin Hood, Huck?"
    "No. Chi è Robin Hood?"
    "Ma come! È stato uno dei più grandi uomini mai esistiti in Inghilterra... e il migliore. Era un bandito."
    "Perdincibacco, magari lo facevo anch'io! Chi derubava?"
    "Soltanto sceriffi e vescovi e gente ricca e re, e roba del genere. Ma ai poveri non dava mai fastidio. Gli voleva bene, ai poveri. Divideva con loro tutto, in parti uguali."
    "Allora mi sa proprio che era una brava persona."
    "Certo che lo era, Huck. Oh, era l'uomo più nobile che è mai esistito. Non ce n'è più di uomini come lui, adesso, te lo dico io. Poteva battere chiunque in Inghilterra con una mano legata dietro la schiena; e col suo arco di tasso riusciva a centrare una monetina da dieci centesimi lontana un miglio e mezzo, e non sbagliava un colpo."


    Tilly ridacchiò, la mano che s'appoggiava leggera sul libro trovato in biblioteca ed il sorriso che s'allargava sempre di più.
    Aveva appena concluso il romanzo ed attratta dalle parole dell'antico scrittore ed umorista Mark Twain - pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens; nato nel 1835 e morto nel 1910 -, aveva assecondato la propria curiosità informandosi sulla sua persona e pensiero. Così, dopo aver trovato la sua biografia - accompagnata da alcune sue opere e da una mattinata a catalogarle una per una -, la ragazza aveva occupato un tavolo con l'unica voglia di ampliare la propria "cultura".
    Aveva iniziato con la recensione del libro che tanto l'aveva interessata e doveva ammettere di aver fatto bene a prendere quella decisione. Se c'era una cosa che Tilly amava era entrare nella mente delle persone... sembrava strano dirlo ma leggere opere di grandi scrittori ed autori come Twain poteva aiutare il suo desiderio a concretizzarsi sempre di più.

    Com'era riuscita ad imbattersi nelle vicende del bandito più conosciuto d'Inghilterra?! Semplice: in una delle sue bravate, Tilly aveva rubato il libro ad un uomo. Inizialmente non c'aveva fatto poi così tanto caso ma tornata al garage e riguardando il bottino, la biondina era rimasta folgorata dalla particolare confezione che l'avvolgeva. Profumava di buono... doveva essere un regalo e doveva persino esser nuovo: perché sembrava perfetto... non c'era una pagina sgualcita ne tanto meno ingiallita dalla vecchiaia.
    Aveva incominciato a leggere il primo capitolo soltanto per curiosità e dopo un giorno l'aveva già terminato. Quasi si maledì nell'aver privato qualcuno d'una lettura così piacevole e particolare.

    ***

    Sarebbe stato bello se i personaggi di una storia potessero uscir fuori dal loro libro, camminare insieme ai vivi, aiutandoli a seguire il percorso ch'era la loro vita. Forse loro sarebbero riusciti a vederla... a prestare attenzione ai suoi pensieri ed al suo volere; Tilly si sentiva così estranea...
    ...era proprio per questo che si buttava nelle storie, nei racconti e nella fantasia: perché soltanto lì si sentiva realmente accettata... realmente in pace con sé stessa.
    Chissà cosa le avrebbe detto Robin osservandola. Chissà quale perla le avrebbe rivolto. Probabilmente le avrebbe intimato di smetterla di rubare, di chiedere o inventarsi un lavoro decente, così da renderla autonoma e responsabile...
    ...beh, fortunatamente era soltanto un personaggio.

    Sto impazzendo. Troppo lavoro Mary, troppo... Tilly alzò lo sguardo e quasi non saltò dalla sorpresa: era stata così concentrata su Robin e le ricerche su Mark Twain che non s'era neanche accorta d'aver diviso il tavolo con qualcun altro. Una graziosa donna che sprizzava tenerezza e sicurezza da tutti i pori... nonostante non sembrasse esser al meglio delle proprie forze.
    - Giornata impegnativa? domandò accennando un piccolo sorriso.
    Osservò i libri appena chiusi e leggendo i titoli, Tilly si ritrovò ad inclinare il capo. - Sei un'insegnante! affermò poi con entusiasmo.
    ALICE JONES TILLY
    I'M F R E A K I N' O U T. SO WHERE AM I NOW? UPSIDE D O W N
    You Sit And Stay I Don'T Obey // by ms. atelophobia


    Scusa il ritardo ma come sai, col real è un casino :/
     
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1 replies since 6/5/2018, 21:46   146 views
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